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Caramelo èil film brasiliano su Netflix che dall’8 ottobre 2025 sta letteralmente distruggendo emotivamente il mondo intero. E quando dico “distruggendo emotivamente”, intendo che ho pianto tre volte. E non parlo di lacrimucce discrete. Parlo di singhiozzi veri, quelli che ti fanno gonfiare gli occhi e ti costringono a mettere in pausa per riprenderti.
Ma prima di tutto: no, non è un film triste sui cani. Non è Io & Marley. Non è Hachi. Non è A Dog’s Purpose. È qualcosa di diverso. È un film sulla vita, sulla seconda chance, su come un cane randagio color caramello possa salvare un uomo che pensava di aver perso tutto.
E sì, dopo averlo visto avrete voglia di adottare un cane. Avviso spoiler: Il regista lo sapeva. E ha fatto molto più che un film.
La trama: un sogno infranto, una diagnosi devastante, un cane straordinario
Pedro (interpretato da Rafael Vitti) è uno chef brasiliano talentuoso, appassionato, che ha passato anni a inseguire un sogno: aprire il suo ristorante. Proprio quando quel sogno sta per realizzarsi—il locale è pronto, i menu sono stati creati, tutto è perfetto—riceve una diagnosi medica che gli cambia la vita.
Non vi dico quale perché gli spoiler sono il male. Ma vi dico che è il tipo di diagnosi che ti fa fermare. Che ti fa chiedere “e adesso?”. Che ti costringe a riconsiderare ogni singola priorità della tua esistenza.
Pedro crolla. E chi non lo farebbe? Il suo sogno, il suo futuro, la sua identità—tutto sembra svanire in un istante. È solo, spaventato, e improvvisamente il ristorante, quelle pentole lucide, quei piatti perfetti non significano più niente.
Ed è qui che entra Caramelo. O meglio, Amendoim (che significa “arachide” in portoghese), il cane randagio color caramello che Pedro incontra per strada. Un incontro casuale. Una di quelle cose che sembrano destino ma che razionalmente sai essere solo coincidenza.
Caramelo non è un cane da film. Non fa trucchi. Non salva vite in modo spettacolare. È solo lì. Fedele. Presente. Con quegli occhi che ti guardano come se capissi esattamente cosa stai passando, anche se ovviamente non può.
E lentamente, giorno dopo giorno, Caramelo diventa la ragione per cui Pedro si alza la mattina. Per cui sorride ancora. Per cui decide che forse, solo forse, vale la pena continuare a lottare.
Il vira-lata caramelo: un’icona nazionale brasiliana
Qui c’è una cosa che noi italiani probabilmente non sappiamo. In Brasile, il “vira-lata caramelo”—letteralmente “il cane che rovista nella spazzatura color caramello”—è un simbolo nazionale. Non sto scherzando.
Questi cani meticci dal pelo dorato popolano le strade di ogni città brasiliana. Sono intelligenti, leali, resilienti. Sopravvivono in condizioni impossibili. E negli ultimi anni sono diventati un vero e proprio fenomeno culturale. A Rio de Janeiro sono stati riconosciuti come patrimonio immateriale della città. Ci sono petizioni per metterli sulla moneta nazionale. Al Carnevale 2025, una scuola di samba ha creato carri allegorici giganti a forma di caramelo per denunciare l’abbandono degli animali.
Come ha detto un professore brasiliano all’Associated Press: “Il caramelo viene da un posto marginale, come il Brasile. Ha una storia di sopravvivenza e marginalizzazione. Noi valorizziamo il caramelo nel modo in cui valorizziamo il nostro paese, per quello che è.”
Caramelo il film non è solo la storia di un uomo e un cane. È la celebrazione di un simbolo nazionale, di una resilienza che appartiene a un’intera cultura.

La vera storia dietro Amendoim
La storia di come Amendoim sia diventato la star del film è qualcosa che sembra scritto da uno sceneggiatore sentimentale ma è tutto vero.
Il regista Diego Freitas stava cercando il cane perfetto per il ruolo. Aveva fatto casting, aveva visto decine di cani. Nessuno sembrava giusto. E poi, un giorno, Amendoim si è presentato alla porta della casa di produzione. Un cucciolo di tre mesi, abbandonato, che aveva deciso che quello era il posto giusto dove fermarsi.
“Era destino”, ha detto Freitas. E guardando il film, capisci che aveva ragione. Amendoim non recita. Esiste. Ogni sguardo, ogni movimento, ogni momento in cui posa la testa sulle ginocchia di Pedro—è autentico. Perché Amendoim sa cosa significa essere salvato. Sa cosa significa trovare qualcuno che ti ama quando il mondo ti ha abbandonato.
Durante le riprese, il cast e la troupe hanno adottato circa 60 cani. Tutti provenienti da rifugi o salvati dalla strada. Persino Rafael Vitti, che già aveva 10 cani, ne ha tenuto un altro. “Tutti hanno trovato una casa, amore, una famiglia”, ha spiegato Freitas. “È un film profondamente pro-adozione. È il marchio del nostro film.”
E per celebrare l’uscita, Netflix ha lanciato una piattaforma di adozione in Brasile. Non una campagna marketing. Una piattaforma vera, funzionante, per connettere cani abbandonati con famiglie che vogliono adottarli.
Oggi Amendoim ha un profilo Instagram (@carameloamendoim) con oltre 154.000 follower e promuove messaggi di amore e responsabilità verso gli animali.
Non è Io & Marley
Lo so, quando vedete un film su un cane su Netflix, il primo pensiero è: “Okay, quindi il cane muore e io piango per tre ore”. Ed è un pensiero legittimo perché Hollywood ci ha traumatizzato con una tradizione lunga decenni di film strappalacrime dove il cane inevitabilmente muore.
Caramelo non è così. Cioè, sì, piangerete. Ma non per i motivi che pensate.
Il film non punta sulla tragedia facile. Non vuole manipolarvi con la morte dell’animale. Vuole farvi riflettere sulla fragilità della vita umana, sul valore delle seconde opportunità, su come l’amore—quello vero, incondizionato—possa salvarti quando hai perso ogni speranza.
Come ha scritto un utente su IMDb: “Mi aspettavo Dog Gone o Marley and Me, ma è diverso da entrambi e non è appesantito dal sentimentalismo hollywoodiano ersatz. Questo va dritto al punto; per lo più senza telegrafarlo. La regia e il montaggio per far fare al cane quello che la storia richiede sono superbi.”
Un altro: “È un film che combina l’amore degli esseri umani negli animali e nella vita. Ben fatto, specialmente l’attore principale ha fatto un ottimo lavoro. Il bel cane Caramelo ha recitato meravigliosamente la sua parte.”

Il cast brasiliano che dovreste conoscere
Rafael Vitti è una star in Brasile. Ha fatto teatro, televisione, cinema. Ma qui fa il miglior lavoro della sua carriera. Pedro non è un personaggio. È una persona. Con tutte le sue paure, le sue debolezze, i suoi momenti di disperazione. E Vitti lo interpreta con una delicatezza che ti spezza il cuore.
Accanto a lui, Arianne Botelho, Carolina Ferraz, Noemia Oliveira, Ademara, Kelzy Ecard, Bruno Vinícius, Roger Gobeth, Olívia Araújo e Cristina Pereira. E c’è anche una partecipazione speciale della chef Paola Carosella (famosa in Brasile per MasterChef).
Ma la vera star, ovviamente, è Amendoim. Che interpreta se stesso. E lo fa meglio di qualsiasi cane addestrato di Hollywood.
Perché e dove vederlo
Caramelo è disponibile in esclusiva su Netflix dall’8 ottobre 2025. Audio in portoghese, italiano, inglese, spagnolo, francese e altre lingue. Io vi consiglio il portoghese con sottotitoli, perché Rafael Vitti ha una voce incredibile e l’emozione nella lingua originale è sempre più forte.
Questo film non è leggero. Non è uno di quei film Disney dove tutto si risolve con una canzone e un lieto fine perfetto. Affronta la malattia, la solitudine, la paura della morte. E lo fa senza filtri.
Ma è anche un film sulla speranza. Sul fatto che anche quando pensi di aver perso tutto, c’è sempre qualcosa—o qualcuno—che può darti una ragione per continuare. E a volte quella ragione ha quattro zampe e un pelo color caramello.
Caramelo è quel tipo di film che ti ricorda perché ami il cinema. Perché a volte non hai bisogno di effetti speciali, di plot complicati, di grandi star hollywoodiane. A volte hai solo bisogno di una storia vera, ben raccontata, con cuore.

Napoletana d’origine e torinese d’adozione, sono cresciuta tra un film di Hitchcock e una pizza da Sorbillo. Sono sempre alla ricerca di una nuova caffetteria o un nuovo sushi e adoro conoscere nuove persone e visitare posti nuovi, vicini e lontani.
